report di settembre 2016
Missione e Carità Diocesi di Malindi Kenya  | Adozione a Distanza Bambini | Costruzione Ospedale Missione di Watamu

Adottare un Bambino Africano a Distanza | Adottare una Famiglia a Distanza | Adozione a Distanza Africa | Missione e Carità - Misheni na Ukarimu Onlus | report di settembre 2016

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Dalla Missione di Mida qualche notizia

 

Ho lasciato l’Italia il 21 agosto 2016 per portarmi alla Missione di Mida in Kenia. Sono venuti con me quattro ragazzi: Simone, Alessandro, Antonio. Ed ragazza: Elisa, desiderosa di vivere questa esperienza. La loro presenza importante per portare vicino ai giovani della missione e del villaggio altri giovani con lo scopo di dare un inizio di aggregazione giovanile o di pastorale oratoriana. Da noi si sa cosa sia un oratorio ed anche cosa sia l’animazione giovanile. Qui no e secondo il desiderio del Vescovo di Malindi può essere valido il tentativo di abbozzare questa pastorale. Questo il motivo per cui i giovani sono presenti ed anche per un certo periodo prolungato.


Inizialmente


Non appena ambientati hanno cercato di muovere la situazione e conoscendo l’inglese hanno così potuto avvicinarsi e confrontarsi con i piccoli e i più grandicelli che in gran parte sono alunni delle nostre scuole. Giorno dopo giorno si è valutato il da farsi e come muoversi nella direzione giusta. Una fase tutta nuova, piena di incertezze e anche senza base precedente o tradizione per cui tutto un po’ come un tentativo. Ma di buono c’è che i ragazzi di qui amano essere aggregati. E’ nella loro cultura e se qualcosa viene offerto, al di là di un inizio un po’ dettato da diffidenza, c’è però voglia e desiderio di assecondarlo. Così a distanza di qualche settimana si può già intravvedere quello che può concorrere a far nasce a Mida l’oratorio, con tutte le sue tipiche attività educative, ricreative, culturali, religiose e sportive. Dunque il valido contributo dei giovani qui venuti sicuramente avvierà il processo che porterà al conseguimento di qualche importante obiettivo. Ma sicuramente oltre a questo servizio c’è anche di mezzo per loro una prima esperienza di missione che conta. Su questo potrebbero loro stessi parlarne.
Personalmente, con l’arrivo a Mida questa volta non di passaggio, né semplicemente per una visita di breve durata, ha comportato qualche iniziale smarrimento prendendo coscienza di dovermi caricare della pastorale ordinaria della Missione e con tutte le necessità di essa sul piano pratico. P.Martin responsabile della pastorale ordinaria si è sentito sollevato con la mia presenza per poter meglio seguire l’ufficio da lui presieduto della caritas diocesana. Compito che lo impegna a farsi tanti kilometri per seguire realtà delicate e difficili presenti sul territorio.


Poi nel vivo del servizio pastorale missionario


Dunque da subito come sacerdote, sia nella chiesa della missione che nelle zone periferiche dove si celebrano messe e si danno i sacramenti ho dovuto impegnarmi. Ho anche incominciato la benedizione delle case (capanne). Accompagnato da Innocent e da Sister Antonina sono entrato a diretto contatto con la gente facendomi una idea chiara delle condizioni in cui questa gente vive. Momenti toccanti e commoventi. Quanti pensieri! Quanti confronti e paragoni con la nostra vita in Italia! Settimanalmente mi sono portato a celebrare in alcuni luoghi distanti e anche questo mi ha permesso di prendere parte alle abitudini ed agli usi delle diverse tribù che costituiscono il villaggio di Mida. Sono aggregate in gruppi di capanne che sono tra di loro distanti.


Nel vivo anche dei vari progetti


Oltre la pastorale missionaria devo seguire ogni giorno l’organizzazione della vita della missione. In tutti i sensi e nel pratico, compreso la guida dei lavori che si hanno in cantiere e che sono per la gran parte di miglioria e manutenzione. Ogni giorno di cose da fare ce ne sono e tante. E poi seguire anche l’aspetto amministrativo perché si possa continuare in tutto con la sicurezza delle coperture economiche. Si sta facendo molto anche in vista del prossimo coinvolgimento di medici volontari che saranno a Mida dal 25 di settembre, fino al 10 ottobre. Per questo motivo ho dovuto prendere la decisione di fermarmi oltre il tempo che avevo stabilito e quindi ritornare in Italia tra il 24 e 26 di ottobre.
La situazione climatica direi che ci permette di lavorare senza affanno a motivo del caldo. Stiamo sempre più o meno attorno ai 28 gradi. Oltretutto parrebbe protrarsi il tempo delle piccole piogge. O di notte o di giorno l’acqua scende dal cielo per la gioia delle nostre cisterne che così sono sempre piene. E la grande cisterna che abbiamo fatto è davvero una grazia. Se non ci fosse non potremmo certo andare avanti nel progetto orticolo.
Finita la sistemazione dell’area destinata al progetto orticolo, che comincia a dare i suoi primi effetti positivi, siamo passati alla manutenzione della missione a partire dalla chiesa. Siamo quasi alla fine di questa opera di tinteggiatura. Le scuole abbiamo deciso di tinteggiarle e risanarle appena termina l’anno scolastico che sarà attorno al 7 novembre. Così per l’anno prossimo, da gennaio, gli alunni entreranno nelle scuole dove si sarà fatto questo lavoro resosi necessario e già stiamo pensando anche alla illuminazione delle scuole. Questo sta diventando davvero una urgenza. Chi lavora è gente del nostro villaggio che ha anche bisogno di lavorare.


Circa le due opere sociali


Scuole ed ambulatorio presentano ancora criticità. Ma sia Jospeh, nostro supervisor, sia P. martin stanno attentamente seguendo le due attività sociali, e dopo questo anno critico, che alla meglio si è superato, speriamo davvero di arrivare nel 2017 agli obiettivi tanto attesi.La mia presenza è salutata come provvidenziale per coordinare e tessere le trame giuste e necessarie per avanzare in modo molto più coerente con le aspettative della gente e le direttive del Vescovo.


Nuovi ambulatori


La decisione di questi giorni relativa l’ambulatorio oculistico e dentistico di metterli in essere ha portato a riflettere sulla loro definitiva collocazione e dopo alcune verifiche ed interpellanze di chi di dovere, abbiamo determinato di collocarli nell’area già di per sé ambulatoriale. Qui c’era la costruzione del cosidetto locale pozzo che si presta, con i dovuti interventi ad essere l’ambulatorio oculistico. Affiancandogli un’altra stanza per il dentistico, avremmo risolto il problema. Ho fatto fare i preventivi e questa operazione potrebbe essere fatta con la raccolta del 5x1000 di due anni fa. Il lavoro in tre settimane sarebbe concluso. Quindi farei in tempo anche a vederlo.


Accorgimenti nella casa


In casa c’è da risolvere il problema dell’acqua calda. Ma è un po’ tutto l’impianto idrico della casa che necessita di essere rivisto. Manca pressione e poi per riguardo rubinetti e manopole varie sarebbe necessario fare un intervento adeguato. Da noi in Italia questi problemi sarebbero velocemente risolti, ma qui è una impresa!
Invece per riguardo a quanto si sta facendo per il consolidamento della missione in senso ampio e su tutti i fronti le cose stanno andando bene anche se con la tempistica di qui.


Conclusione


E’ questo per voi cari amici e fratelli nella fede un mio primo resoconto. Avrei da scrivere anche tanto altro per riguardo le situazioni che si affrontano a favore dei più diseredati e disagiati. Ma preferisco dedicare a questo altro racconto anche per spiegarvi i progetti che sono all’attenzione: l’Oratorio in primis così da poter dare gioia al club “ cuore neroazzurro” di Novara che ha tanto a cuore L’Inter campus’. Su questo dico che i giovani di qui sono entusiasti! Poi la struttura del College che si è deciso di attuare come ‘ casa famiglia alla luce di quanto è stato il nostro attuale esame della situazione. E poi c’è il progetto della ‘casa della Mamma’. Come ho sopra detto, mi riservo di parlarvene in modo concentrato e disteso al tempo stesso.