Presenza dal 13 novembre al 27 novembre 2013
primo report
Siamo qui in africa! Partiti la notte del 12 novembre e con me sono anche altri 5 volontari. Due per la seconda volta e tre per la prima volta. Siamo sbarcati la mattina del 13 novembre a Monbasa e ci siamo portati ad Watamu dove siamo stati alloggiati in casa privata e anche in un village turistico, dal momento che per tutti non c'era posto nella stessa casa. Dunque con qualche problema per organizzare gli spostamenti. Ma come siamo arrivati ci si è travati davanti ad un dramma che abbiamo in certo qual modo pure noi sofferto. Infatti, nella notte tra il 12 e il 13 mentre giungevamo qui è morta una italiana di nome Ada con la quale vi era un rapporto molto confidenziale ed amicale. Una benefattrice della nostre iniziative. Discreta ed umile, ma attenta! Molto amata anche dal gruppo italiano che risiede a Watamu sia in forma stabile che anche in forma saltuaria. Come sapete gli italiani presenti a Watamu sono davvero tanti. Una grande comunità. E una gran parte di questa in questo anno e mezzo ha familiarizzato con me e si è resa davvero apertamente attenta agli obiettivi della nostra Associazione. Questi primi giorni sono stati dunque dedicati alla comunità italiana in lutto e anche ai parenti di Ada che a seguito del drammatico evento sono vennuti qui. Ogni giorno c'è stata la preghiera con la Messa. Proprio stamattina giovedì 17 a Mombasa ho assitito al momento ancor più drammatico della cremazione. Che avviene in modo diverso da noi. Così ho confortato familiari, parenti e amici italiani presenti. poichè la cremazione avvien secondo usi e costumi locali. Il corpo della persona defunta è messa su un pira a cui viene dato fuoco. Prima del momento in cui veniva appiccato il fuoco è stata fatta la preghiera e data la benedizione funebre alla salma. Domani o dopodomani e ceneri verranno ricomposte e collocate nell'urna e partiranno per l'Italia. Come potete leggere la vicenda ha quasi accopuato interamente il gruppo di noi qui in questi giorni per sostenere i nostri connazionali ed offire loro conforto spirituale ed umano. Abbiamo tuttavia anche fatto proprio ieri mercoled' 16 sopraluogo a Mida. Abbiamo preso visione del lavoro del pozzo e anche verificato l'impianto fatto e da completare. Poichè il pozzo non servirà solo alla casa dei volontari ma anche al villaggio. Stiamo verificando come e quando dare inizio alla casa dei volontari che al punto e allo stato attuale delle cose noi dobbiamo necessariamente incominciare per dare al villaggio di MIda un futuro. Poichè da questa opera dipenderà il futuro di Mida come comunità cristiana bene armonizzata ed animata, soprattutto custodita e seguita. Lì cè un vero e grande bisogno di assistenza. Domani 18 gennaio c'è un incontro previsto con il Vescovo proprio per affrontare insiere molte questioni e anche per preventivare i nostri interventi così come messi nel progetto 1/a.
Intanto vi dico che due nostri volontari sono in questo momento sofferenti perchè classicamente colpiti da alcuni problemi qui tipici e che chi ha pochi anticorpi non ce la fà. Ma da domani le situazioni sono risolte. Dunque al prossimo aggiornamento.
Viaggio di novembre 2012
Siamo presenti a Mida, in Diocesi di Malindi, da lunedì 12 novembre. In questi giorni abbiamo affrontato numerose questioni relativi i progetti della Misheni na Ukarimu. La nostra presenza è stata importante perchè si doveva affrontare una serie di problematiche progettuali, ma non solo. Anche sotto il profilo delle relazioni. Abbiamo dedicato tempo e spazio per confrontarci sia con il Vescovo di Malindi, sia con i rappresentanti delle istituzioni associative da tempo impegnate e dedite a numerose opere di assistenza,sostegno, finanziamento di progetti. I dialoghi e le condivisioni sono state importanti poichè solo con questo metodo e stile possiamo avanzare nell' opera di solidarietà onde evitare doppioni o contrapposizioni tra enti che hanno a cuore le necessità di questo popolo.Come Misheni na Ukarimu, che rispetto ad altre associazioni, siamo connotati da spirito prettamente ecclesiale, abbiamo cercato di inter agire con le altre associazioni e prenderci a cuore le speranze, le attese, le fatiche comuni a tutte.
Il nostro impegno di collaborazione con la Diocesi di Malindi è sostanziato dalla dedicazione a quattro progetti. Di questi 4 progetti al momento stiamo cercando di avanzare su uno, dal momento che gli altri tre presentano aspetti più poroblematici e delicati.
Il progetto su cui stiamo concentrati è quello della 'volontary house': la cosidetta casa dei volontari che si presenta prioritario in questo momento. Per cui al fine di improntare l'area che è attorno alla Chiesa si è reso necessario far intervenire i tecnici del catasto di Malindi per le misurazioni esatte del terreno di proprietà della Diocesi. Inoltre mettere al terreno una recinzione e avviare la costruzione del pozzo. Idem per riguardo la energia elettrica. Occorreva infatti predisporre tutto ciò che è necessario in vista dei futuri steps. Così abbiamo fatto come Misheni, un contratto vero e proprio di affidamento lavori e di inizio lavori. Lasciamo nei prossimi giorni questo luogo con qualcosa di importante che si è potuto definire e che solo venendo di persona è stato possibile. Aggiorneremo sulle successive attività di sostegno ai progettgi in corso.